Per concludere la legislatura

Un governo all’altezza dei problemi

La definizione del nuovo governo l’ha data nel suo intervento in aula sulla fiducia, il capogruppo Pd alla Camera onorevole Rosato dicendo che anche se privo di un orizzonte di Legislatura, l’esecutivo deve saper affrontare le cose con prontezza. La sensazione è che se la Corte Costituzionale non dovesse ancora deliberare sulla legge elettorale, invece di cimentarsi nell’impresa di formare un altro gabinetto, si sarebbe precipitati al voto. Ovviamente nel momento nel quale si deve comunque dar vita ad un governo, ecco che una classe politica con un qualche minimo senso di responsabilità sente il dovere di dare o cercare di dare, una qualche risposta ai problemi. Per cui, quando si richiede di saper affrontare le cose con prontezza, se poi ci si riesce, la legislatura va condotta a termine. Il fatto che l’onorevole Rosato abbia invece escluso quest’ipotesi sin dalla partenza, significa che lo stesso Pd non crede nelle possibilità di tenuta del governo. E’ vero che siamo in una fase di trapasso, c’è chi sostiene persino, Antonio Polito su “il Corriere della sera”, che la seconda Repubblica sia finita. Resta solo da capire se se ne vuole una Terza o se invece si preferirebbe tornare alla Prima. Mentre i filosofi discutono, ricordiamo loro la Costituzione vigente, come ha fatto del resto il nuovo presidente del Consiglio, ovvero che il governo vive finché ha la fiducia delle Camere. L’elettorato si esprime alla fine del mandato e non è il giudice dell’esistenza del governo durante il suo incarico. E’ questa l’anomalia che abbiamo affrontato negli ultimi vent’anni, ovvero il desiderio di interpretare direttamente i variabili umori popolari che il sistema istituzionale ha sempre contenuto in una forma stabile. La forma stabile, la Costituzione, per quanto modificata è sopravvissuta ed ancora viene applicata. Il governo dovrà sapersi mostrare all’altezza delle urgenze da affrontare. Saranno i partiti che lo sostengono, sulla base dei risultati ottenuti, a decidere della sua durata.

Roma, 14 dicembre 2016